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L'Italia è il Paese delle auto: troppi veicoli, poca sostenibilità

Il nostro è tra i Paesi più motorizzati d’Europa: troppe auto, poche alternative. Serve un cambio di rotta per una mobilità più sostenibile. 


Elevated highway with heavy traffic in both directions. Cars have headlights on; red taillights dominate. Green trees and city buildings surround.

Ti sei mai chiesto quante auto ci siano in Italia? Con 694 veicoli ogni 1.000 abitanti, il nostro Paese si piazza ai vertici europei del tasso di motorizzazione, superato solo da Lussemburgo (675) e Cipro (670). Un dato sorprendente, se consideriamo che circa 20 milioni di italiani non possono guidare. 


Siamo ai vertici, ma non siamo gli unici. Mentre il mondo cerca soluzioni per una mobilità più sostenibile, nel contesto europeo il parco auto continua a crescere. Negli ultimi sette anni, infatti, il numero di veicoli in Europa è aumentato del 6,5%, superando i 256 milioni. Le autovetture alimentate con carburanti alternativi rimangono una minoranza, attestandosi a meno del 20% del totale delle nuove immatricolazioni.

E tutto questo ha un impatto significativo sul Pianeta: il settore dei trasporti, infatti, è tra i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra. Solo in Europa, circa un quarto delle emissioni di CO2 proviene da questo comparto, con il 71,7% è attribuibile al trasporto su gomma.


Blurred image of heavy traffic on a city street, with red and yellow bokeh lights. Urban setting, conveying a busy, chaotic mood.

Ma perché possediamo (ed usiamo) così tante auto? La risposta risiede, almeno per quanto riguarda il Bel Paese, anche nella struttura del territorio: solo il 36% degli italiani vive in aree urbane, mentre nel Regno Unito la percentuale sale al 71%, con un tasso di motorizzazione molto più basso (47,2%). Nei piccoli comuni italiani, che coprono il 72,5% del territorio ma ospitano solo il 24,3% della popolazione, l'auto privata resta spesso l'unica opzione per gli spostamenti a fronte di una scarsa offerta di alternative.


Città come Catania (815 auto ogni 1.000 abitanti), Reggio Calabria e Cagliari (oltre 700) rappresentano in questo senso casi emblematici. Inoltre, dal 2018, il tasso di motorizzazione nel nostro Paese cresce dell'1,3% annuo, superando quello di Germania (+0,7%), Spagna (+0,4%) e Francia (+0,3%). Questo trend è una minaccia per tanti aspetti della vita pubblica: più auto significano più traffico, più inquinamento e maggior usura delle infrastrutture, rendendo urgente un cambio di rotta.


Traffic jam in an urban setting with modern buildings. Cars are lined up, brake lights glowing. Overcast sky, muted colors.

Tuttavia, le soluzioni esistono, ma servono investimenti: potenziamento del trasporto pubblico, sviluppo di infrastrutture ciclabili, car sharing e incentivi per veicoli elettrici possono ridurre la dipendenza dall’auto. È necessario, però, anche un cambiamento culturale, affinché gli interventi risultino efficaci. Come sottolinea Massimo Gaspardo Moro della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), bisogna puntare su “nuove norme e più sicurezza per la mobilità alternativa”.


Rinunciare all’auto privata non è facile, specie fuori dalle grandi città come Milano e Roma, dove il car sharing è ormai realtà affermata. Tuttavia, un futuro con meno auto è possibile: promuovere una mobilità sostenibile è una sfida imprescindibile per ridurre l’inquinamento, migliorare la qualità della vita e costruire un futuro più sano per tutti.

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